Angelo Dragone ........"(- volti e teste di animali (come quella bellissima di Cervo e neve), fiori e frammenti di paesaggio) - con la piana consistenza e i preziosismi di cui soltanto la tempera è capace, tra i risentimenti e gli struggimenti cari ad ogni espressionista. Una pittura colta, non immemore né del Fautrier degli Otages, né di Gerstl, né forse, di Vespigiani: ben calibrata tra mestiere e fantasia.“

  Paride Chiapatti ....."un'eccellente occasione per gustare alcune pagine di pittura vera e concreta che, se non ci fosse il timore di fraintendimenti, si potrebbe definire "tradizionale". Va inteso quindi che il termine è da riferirsi esclusivamente alla qualità del procedimento tecnico che tocca i molti tasti di un mestiere affinato al punto giusto e praticato con determinazione esemplare. Villa esprime in sostanza da un lato una istanza di dignità professionale e dall'altro la fiducia nelle possibilità di un linguaggio che sappia aggiornarsi attraverso specifiche riflessioni sul passato: fondamento dello svilupparsi di ogni seria ricerca personale."    

Paolo Levi  "E' questa l'epoca del successo degli artisti autodidatti (ben venga) ma si deve pure dare spazio a chi ha imparato a Scuola la tecnica dell'intingolo pittorico (pulizia, prima di tutto, della tavolozza) per poi passare alla soggettiva trasfigurazione della materia. Le venti composizioni, un ciclo spirituale autobiografico, giocano tutte su quadrati di 60 per 60 centimetri, ad eccezione di "Rosa ti tiro", di 110 per 110 centimetri. Villa è un pittore liricofigurativo, la cui materia trasparente prende forme naturali, vegetazioni vertiginose, luminescenti, inquiete."