Giorgio
Auneddu ......"Roberto Villa riesce sempre, con
una buona dose di sensibilità e di intelligenza, a dominare la materia, la macchia,
la maculazione della superficie. Una sorta di "blot-drawings on the spot"
dove tutto è sempre emozione; le figure nel paesaggio sono riverbero interno,
dove tutto riconduce, come da una macchina fotografica della memoria, alla necessità
dell'immagine. Tali pulsazioni cromatiche sono come le fleur innombrable di
Mallarmé, a noi caro - ovvero corrispondenze del cuore - trasposte nel registro
poetico più pertinente, con esperto gusto di pittore e genuina sensibilità.
All'accensione delle tinte, mai troppo diffuse (anzi piuttosto concentrate in
poche macchie, in poche gocce di colore) corrispondono grandi e secche opacità
più profonde e oscure del sentimento interiore. E se per Villa l'immagine rappresenta
qui solo vuoto per esprimere le materie del pittore, i suoi cromatismi, in lui
ogni forma, ogni macchia di colore, ogni deposito di materia - magro, secco
e asciutto mai denso e polposo - passa attraverso spessori di solitudine e nostalgie,
riflessioni e malinconie, per approdare ad una nuova realtà naturale svelata
nella sua essenza più poetica. Questo procedere per gioco e per ansietà, giocando
con la regola, camminando sul filo, esplode sovente in atmosferici cromatismi
dall'effetto di sospiri; in un ansimare malinconico, traducendo, per l'intensità
emotiva la pratica e il mestiere: lavorando sottilmente - spesso ironicamente
- il naturalismo esteriore "di osservazione", in un più sofferto e
autobiografico naturalismo interiore o "di partecipazione", quelle
poetiche memorie dell'immaginario. Pur raccogliendo ogni possibile suggerimento
del mezzo tecnico, di cui il pittore si serve anche per le irrinunciabili qualità
oggettive, le sue Nature sono formulate con fare assai alchemico, con una sua
precisa, ponderata, razionale e colta consapevolezza sintattica."