Guido Curto…..Torino vista dall’alto. Esattamente dal piazzale della Basilica di Superga, come si può intuire, dal fatto che la città s’intravvede da una ben precisa inquadratura, circonfusa da un alone di fronde verdeggianti d’alberi che incorniciano il grigio reticolo di vie e corsi dove al centro svetta la guglia acuminata della Mole Antonelliana. Questo e molti altri quadri analoghi dipinge a tempera di caseina su tela, con stesura soffusamente acquerellata, Roberto Villa, artista ben noto e apprezzato in Piemonte, anche come docente di Pittura all’Accademia Albertina. E proprio all’Albertina lo stesso Villa s’è formato nei primi anni 70 frequentando la scuola del compianto maestro Sergio Saroni. L’imprinting di quegli anni giovanili si coglie soprattutto nello stile pittorico di Villa, che pur volendo essere sempre rigorosamente figurativo, e privilegiando i paesaggi e i soggetti zoomorfi, adotta una stesura frammentata e decostruita, connotata da piccoli tocchi di colore fino a rasentare l’astrattismo informale. Così facendo prende le distanze dal naturalismo neo-impressionista e procede in direzione di una ricerca incentrata sul colore e sul segno, dove il paesaggio o qualsiasi altro soggetto ci appaiono come un pretesto e un esercizio di stile fondato sull’armonia musicale dei colori, velati, tenui, acquosi, ma sempre nitidissimi e quasi taglienti nei bordi…….