Franco Torriani ..........." Da qualche anno la pittura persegue una politica isolazionista ma, ogni cresta ha almeno due versanti, c'è l'altra anima dell'arte, pittura o meno, che è figlia dell'arte sdefinita di un tempo non lontano, che apre - cioè si appropria - di tecniche altre, dal teatro alla danza. Quì, anzi, vale sempre di più il viceversa: è alle arti visive che teatro (eccetera) fanno l'occhiolino. Inoltre, anche le arti applicate sono ben tecnica, e ben un pò d'arte. Roberto Villa sembra abbia la coscienza grave di questi problemi, da giovane artista ne subisce il fascino maligno, cioè ci soffre ancora, ma è essenzialmente un pittore e come tale si presenta in questa sua personale all'Unione Culturale di Torino. Della pittura vive gli attuali ripiegamenti, ripensamenti, citazioni, ma anche il ritorno ai contenuti poetici del quotidiano. Del resto, non c'è un teatro del quotidiano proprio dove si manifestano le post-avanguardie più dure (America)? Villa non osa mettersi in costume alle inaugurazioni per aggiungere spettacolo al suo lavoro, come fanno per esempio i jazzisti dell'Art Ensamble di Chicago che, ripassano sì il jazz di ieri ma in costume, ma ha la grinta sufficiente per immergersi nei contenuti storici della pittura, trattarli e rivoltarli a suo uso e consumo."